Una fedele mi scrive …
Una lettrice scrive al mio blog. Nella situazione di crisi in cui la Chiesa vive, il ruolo di chi intende confondere le acque e spargere veleni, diventa sempre più facile.
Gentilissimo dott. Quinto,
la mia voce è piccola cosa. Lei ha molta più visibilità di me. Per questo, le chiedo di ospitare sul suo blog questo mio scritto, che riguarda un’esecrabile manifestazione del male – mimetizzata e, proprio per questo, più pericolosa – che ho avuto il dispiacere di ascoltare. Per assicurarle che non mi sto inventando niente, le invio l’audio diffuso senza video ed in forma anonima, su internet e rete telefonica, da un sacerdote della Diocesi di Roma (la cui voce è peraltro riconoscibilissima). Ecco la trascrizione della parte che più mi ha colpito:
“Un’ultima parola vorrei spenderla per quei fedeli che frequentano quelle Messe celebrate da una nota Fraternità tradizionalista, che è in una situazione irregolare. Paradossalmente – seppur per vie diverse – anche in quella Fraternità tradizionalista, si è arrivati alle stesse conclusioni della gerarchia modernista, tanto esecrata. Conclusioni pratiche. Pur con un procedimento dottrinale diverso, la conclusione è la stessa. Non solo i cosiddetti vaccini sono perfettamente leciti – o meglio, il ricorso a quei vaccini, è lecito – ma è anche doveroso ricorrervi. I sacerdoti di quella Fraternità, da quanto mi viene riferito, obbligano i fedeli in confessione a vaccinarsi. Questo è gravissimo, in quanto significa violentare le coscienze dei fedeli, imponendo un obbligo che non esiste. Quand’anche fosse lecito ricorrere a quei prodotti sperimentali, nessun essere umano può essere obbligato a scrivere un trattamento preventivo e in generale nessun trattamento sanitario. Lo Stato può porre degli obblighi per quanto riguarda le precauzioni da osservare, per evitare la diffusione di un contagio, ma non può obbligare un trattamento sanitario. Questo è affermato in modo esplicito dalle Dichiarazioni internazionali di Oviedo e di Norimberga. Ma noi non abbiamo bisogno di queste Dichiarazioni, lo sappiamo in virtù della legge naturale: la libertà della persona umana non può essere violata per quanto riguarda il trattamento del proprio corpo, soprattutto quando si tratta di farmaci sperimentali, i cui effetti sono estremamente rischiosi e che comunque sono stati prodotti in modo immorale, con la soppressione di vite umane. Ora, vorrei rassicurare questi fedeli perché vincano il turbamento che è stato prodotto nei loro cuori da queste dichiarazioni. Questi fedeli hanno perfettamente ragione nel rifiutare la cosiddetta vaccinazione e non devono assolutamente sentirsi obbligati in coscienza ad accettarla. Quindi, la mia raccomandazione è quella di non frequentare più quei sacerdoti, perché di fronte ad un pericolo del genere, di fronte al pericolo di essere aggrediti nella propria coscienza, in modo ingiusto, bisogna sottrarsi. Quei sacerdoti – oltretutto – trovandosi in una situazione irregolare, non hanno alcun mandato per insegnare nella Chiesa e quindi nell’imporre questi obblighi inesistenti, compiono un duplice abuso. Il dovere del fedele è quello di non esporsi, perché i beni dell’anima sono i beni più importanti. Come abbiamo il dovere di non esporre sconsideratamente il nostro corpo al pericolo, a maggior ragione abbiamo il dovere di non esporre la nostra anima. Quindi, da una parte vorrei rassicurare quei fedeli e, dall’altra, li invito calorosamente ad evitare per il futuro di frequentare quell’ambiente”.
Essendo una fedele che frequenta da anni la Fraternità San Pio X per la dottrina e per ricevere i Sacramenti (S. Messe e Confessioni in particolare), non posso che deprecare con forza quella che nella ipotesi più benevola appare quanto meno imprudentissima e colpevole maldicenza (“I sacerdoti [?!?] … da quanto mi viene riferito” [!?!?!]), ma che per la sua indiscriminata genericità, il linguaggio obliquo degno di cosa nostra, e per l’irresponsabile diffusione anonima, assurge alle gravissime fattispecie di calunnia e scandalo: materia grave contro il V° e l’VIII° Comandamento! In questo caso (avendoci messo almeno la voce) egli non si è del tutto nascosto nell’anonimato di uno scritto, come mi risulta che fosse solito fare, perfino durante i mesi in cui era ospitato caritatevolmente da un Priorato della Fraternità perché non aveva un posto dove andare! Quest’uomo definisce “irregolari” i sacerdoti della Fraternità San Pio X (ignorando che hanno piena giurisdizione per svolgere tutte le loro attività), mentre lui ha ancora una posizione canonica solo grazie al fatto che non firma i suoi violenti scritti contro il papa.
E’ chiaro che questo delatore senza volto, riconoscibilissimo dalla voce, non ha fatto i conti con il Signore e, su questa Terra, con le persone per quanto piccole come me, che ancora ragionano. Pensa di farla franca! Appartiene alla schiera che si fa sempre più numerosa di sacerdoti che si mostrano “ubriachi di loro stessi” per accreditarsi qualche fedele in più. Forse – Dio lo sa meglio di me – perché animati da spirito diabolico riferiscono ciò che in “confessione” sarebbe stato ordinato … Scandaloso!!!
I sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X non possono evidentemente difendersi da questa calunnia per via del segreto confessionale (che per il calunniatore evidentemente non ha alcuna importanza). Allora, qui la mia anima di fedele grida: Vergogna!!!
Questo delatore-sacerdote sembra essere avvolto da un “ingranaggio” non veritiero … è abituato volgarmente a non “metterci la faccia”. Usa persino uno pseudonimo, quando scrive. L’unica volta che ha mostrato il suo volto con un video, ha tuonato contro i vaccini, per fare lo “specchietto” di quattro “allocchi” che gli credono. Purtroppo. Si innesta su un ramo secco – “Ecclesia Dei” – ed è l’unico sacerdote, guarda un po’, che al centro di Roma dice Messa Tradizionale e nessuno lo tocca. Che strano?!?
Dott. Quinto, dica a tutti di non fidarsi di chi appare essere figlio della discontinuità e della menzogna. La ringrazio anticipatamente. Confido che mi dia voce.
Viva Cristo Re. Viva Maria.