A noi la battaglia, a Dio la vittoria
All’unisono, il massimo rappresentante del potere politico italiano e il massimo responsabile di quello religioso del mondo fino a qualche decennio fa cristiano, sferranno un attacco proditorio e senza alcun precedente ad una parte della popolazione.
Il primo, afferma: «Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione, gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipende dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c’è l’ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose».
Il secondo dichiara che «I vaccini sono la soluzione più ragionevole per la prevenzione della malattia» e critica chi si «lascia determinare dall’ideologia del momento, spesso costruita su notizie infondate o fatti scarsamente documentati. Abbiamo potuto constatare che laddove si è svolta un’efficace campagna vaccinale il rischio di un decorso grave della malattia è diminuito».
Questi uomini calcolano la gravità delle loro affermazioni? Sanno di consegnare alla gogna pubblica persone fatte di carne e nelle cui vene scorre sangue? Loro simili, trattati come rifiuti umani solo perché hanno compreso sia il contenuto sia il livello dello scontro in atto.
Il contenuto non è sanitario, ma politico: riguarda il totale sovvertimento della realtà che abbiamo vissuto fino ad ora, per scopi reconditi, che se prima occulti, ora vengono perseguiti palesemente. Gli ospedali sono pieni di malati oncologici e cardiovascolari, coloro che sono ancora sopravvissuti alle cure che non state loro prestate da due anni a questa parte. I vaccini – questi sieri genici sperimentali che saranno riproposti e imposti ogni due-tre mesi, venduti come pillole, al pari di quella anti-concezionale, che in nome di una libertà degenerata, figlia del Demonio, viene usata a gogo, insieme agli aborti, per eliminare la possibilità che l’umanità occidentale abbia un futuro e sia sostituita in modo pianificato – generano effetti irreversibili gravissimi, ampiamente documentati e sottostimati, perché la loro rilevazione è rimessa alla coscienza di chi deve accertarli, che nella maggior parte dei casi non li segnala. I vaccinati si ammalano allo stesso modo dei non vaccinati, ma sono trattati in modo diverso solo perché obbediscono. Anche la loro morte è edulcorata. La scomparsa del presidente del Parlamento europeo, pluri-vaccinato, viene classificata come polmonite causata da legionella, proprio il giorno in cui un primario ospedaliero, accanito sostenitore dei vaccini, a distanza di due anni, svela: «Non dobbiamo continuare a contare malati di Covid che vengono ricoverati per un braccio rotto e risultano positivi al tampone».
Il livello è assolutamente inedito rispetto al passato e sembra essere esiziale.
Ai disobbedienti viene sottratta la vita. Sono ridotti a vivere in un campo di concentramento e vengono additati come criminali. Manca la proposta istituzionalizzata del carcere, ma la strada è tracciata per ipotizzare anche quella. Devono pentirsi, cedere, sottomettersi, se vogliono continuare a vivere. Altrimenti, rimarranno dei reietti sociali, se riusciranno a salvarsi. Se – ad esempio – non capiterà loro di doversi sottoporre a cure mediche d’urgenza e ad entrare negli ospedali.
Per questa società degenerata e corrotta nelle sue viscere più profonde, rappresentano tutto il male possibile. Il Male ha seminato bene e – per ora – raccoglie i suoi frutti. E questo vale anche all’incontrario. Afferma, infatti, un primario anestesista: «Dare la precedenza a chi ha più chance di farcela vuol dire mettere i non vaccinati, in genere giovani, davanti ai vaccinati che sono sempre più spesso persone in età avanzata con due o tre fattori di rischio importanti». Insomma, se l’eutanasia non è ancora pienamente codificata, ci sono strade percorribili, anche se surrettizie – possono essere anche delle prassi tollerate – che la possono concedere.
È bene che lo sappiate, cari amici. Siamo solo agli inizi di questa battaglia. Il Bene non trionferà fino a quando Dio non permetterà che il Male sviluppi tutti gli effetti della sua azione. In questo momento, il nemico imperversa. Sta vincendo. Realizza il suo disegno senza che gli sia frapposto nessun ostacolo. Ma basta un soffio del Creatore perché tutto questo si sbricioli. Potrebbe persino accadere che all’interno di questo potere che sembra invincibile, si manifestino presto delle incrinature, accadano dei fatti in grado di scompaginare i disegni. Qualcuno che regge le fila potrebbe togliersi un peso dalla coscienza e raccontare la verità. Qualcun altro potrebbe essere indotto a parlare se vi fosse un giudice coraggioso che volesse approfondire una delle tante questioni che s’intersecano in questa complessa vicenda umana. Qualcun altro – ancora – morrà, prima o poi e la finirà di compiere il male. Questi personaggi credono di essere eterni, ma anche le loro ossa, con il passare del tempo, saranno ridotte in cenere. Sono esseri umani, destinati a perire.
Santa Giovanna d’Arco diceva: «Quando il nemico sembra prevalere in battaglia, quando le sue forze sembrano soverchianti, quando la strategia di combattimento sembra far indietreggiare le truppe…allora la battaglia sia portata avanti in maniera diversa, si moltiplichino le cellule del bene, i guerrieri restino uniti, la guerriglia si faccia intensa e fastidiosa; si ritrovi lo spirito di corpo, si serrino i ranghi della fraternità, si sopporti l’andare controcorrente, non si perda occasione per, agili e leggeri, colpire al cuore il nemico potente … A noi la battaglia, a Dio la vittoria».
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