La strada verso l’Anticristo
Pubblico la prefazione al mio nuovo libro, VENDITORI DI SOFFERENZA – Apostasia e terrore al governo del mondo. E’ firmata da una persona che mi onora da anni della sua amicizia: il Generale di Corpo d’Armata, già comandante della mitica Scuola Militare alpina di Aosta, Enrico Borgenni, che sul mensile Chiesa Viva, fondato da padre Luigi Villa e ora curato dall’ing. Franco Adessa, cura una rubrica dedicata al tema del comunismo.
Buone Feste! … Buone Feste! … Non più Buon Natale! … Buon Natale! …
Così, la Commissione Europea, il Presidente del Parlamento Europeo, la Radiotelevisione Italiana! .
Augurare Buon Natale significa ricordare la prodigiosa nascita di N.S. Gesù Cristo e questa festa disturba i laici non credenti, i seguaci di altre religioni e, quindi, nel rispetto democratico delle altre religioni e del libero pensiero, va oscurata, esclusa, anche e soprattutto come fatto storico. Perché questo soffuso odio per Gesù? La risposta è quella di sempre! Perché ha condannato il mondo! Dei Suoi tempi, di oggi, di domani. Cercate il regno di Dio,il resto vi sarà dato in sovrappiù.
Siamo in uno stato di anticristianesimo ormai ufficializzato e tollerato dalle massime autorità religiose, per cui l´Anticristo – al suo arrivo e alla sua manifestazione – troverà la situazione tale da essere accettato e seguito.
Già nel 1904 , S.Pio X , nella sua prima enciclica E supremi apostolatus cathedra, si chiedeva se l´Anticristo non fosse già in mezzo a noi, per il diffondersi nel mondo cattolico, in quel periodo, del modernismo, un movimento di pensiero e di azione che apriva alla partecipazione dei cattolici alla vita politica dei regimi liberali, ovviamente avversi al dogmatismo cattolico (confermato nel Concilio Vaticano, bruscamente interrotto dall´occupazione militare italiana di Roma).
Nella successiva enciclica, Pascendi Domini Gregis, del 1907, il Sommo Pontefice definiva il modernismo come sintesi di tutte le eresie, procedendo ad una condanna di tutti gli aderenti a tale pensiero e ai movimenti imponendone lo scioglimento.
Questi provvedimenti del Santo Pontefice dimostrano come il liberalismo e l´azione palese e occulta delle varie società massoniche e laiche, più o meno segrete, fosse penetrata nel cattolicesimo anche militante e nelle stesse strutture della Santa Chiesa. Quanti prelati nell´800 avevano aderito ai movimenti insurrezionali? Alle logge?
Maria Santissima, già nell’apparizione del 20 settembre 1846, a La Salette, nella Savoia francese, rivelò ai pastorelli Melania e Massimino, profezie prossime e alcune ancora oggi incompiute, tra le quali: Roma perderà la Fede e diverrà la sede dell´anticristo, nonché sui sacerdoti del Figlio, che celebrano irriverenti e tradiscono i sacri misteri; sui Prìncipi della Chiesa, che mirano ad accumulare onori, ricchezze. Sulle loro teste è sospesa la vendetta del Padre!
Anche le profezie e gli ammonimenti mariani rivelati nella più incontestabile serie di apparizioni della Madonna a Fatima, nel 1917, rimasero inascoltate e, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, con il trionfo militare delle potenze dalle ideologie liberaldemocratiche e socialcomuniste, riemersero anche nei partiti di tradizione cattolica priorità di matrice sociale e di sviluppo economico elettoralmente concorrenziali con i partiti e i movimenti materialisti.
Il liberalismo dialettico del nuovo clima democratico, auspice di una ritrovata concordia (dopo un’interessata amnistia) e di un pluralismo di idee e opinioni che escludeva a priori principi dogmatici divini, favorirono il consenso, parziale, alle ideologie laiche e comunista.
All´epoca, all´interno della Chiesa, stava prendendo corpo quel sinistro movimento denominato dissenso cattolico; per alcuni autorevoli prelati (il gesuita p. Martina, Mons. Riva): «volenti o nolenti, si sta attuando una stagione di una rivoluzione culturale, perché nella storia umana, nulla è fermo, nulla è definitivo, tutto è in cammino anche la Chiesa. L´affermazione evangelica di Gesù, edificherò la mia Chiesa, rappresenta un futuro continuativo dal passato, al presente, verso un avvenire». Per cui, la Chiesa di oggi non è più quella di ieri e diversa sarà quella di domani. Evidentemente, il Vescovo ausiliare Riva e il docente dell´Università Pontificia Martina e tutti i chierici assetati di rinnovamento, avevano oscurato le parole di Gesù: «passeranno il cielo e la terra, ma le mie parole non passeranno».
Pio XII, di fronte alle persecuzioni religiose nei paesi dove si erano instaurati, dopo l´occupazione dell´Armata Rossa, regimi comunisti e, memore dei massacri di sacerdoti – anche in Italia, fino al 1946 – fece pubblicare, il 1°luglio 1949, dal S. Uffizio, un decreto nel quale di fatto venivano scomunicati gli iscritti a partiti comunisti e coloro che davano sostegno e appoggio alle dottrine e alla prassi materialista anticristiana «incorrendo, ipso facto, nella scomunica speciale riservata alla S. Sede quali apostati della Fede cattolica».
Le reazioni contrarie furono numerose e aperte soprattutto negli ambienti politici di ispirazione (cosiddetta) cristiana, già coinvolti in compromessi politici e amministrativi. Ideologicamente costituiva una limitazione alle libertà individuali, una discriminazione ai diritti dell´uomo e un impedimento al progresso.
Il 12 agosto del 1950, nella sua nuova enciclica Humani generis, il Pontefice condanna la nuova teologia come neo-modernismo e fa riferimento ai dissidenti, dai quali il sacro Magistero della Chiesa viene fatto apparire come un ostacolo al libero pensiero, alle libertà democratiche, alla conciliazione delle opposte posizioni in ambito dogmatico. Denuncia l´enormità degli errori e la velenosità dei metodi di propagazione, particolarmente tra il clero sedotto dal desiderio di novità e di modernità.
Le ammonizioni di Pio XII furono accolte freddamente e rimasero inascoltate, prese consistenza quello che, anni dopo, Paolo VI definirà Trahison des clercs, il tradimento del clero, animato da uno spirito di disgregazione, di contestazione, di libero pluralismo, di facile critica, di interpretazione personale polemica rispetto al magistero della Chiesa.
Dopo la morte di Papa Pacelli, nessun successore sul soglio di Pietro ha annullato il decreto di scomunica. Cominciò Roncalli, il Papa buono, con l´apertura al socialismo, il dialogo con alti rappresentanti del comunismo moscovita, ma soprattutto con l´ideazione e l´avvio del concilio Vaticano II, da lui definito pastorale, quasi a voler escludere lo Spirito Santo.
Seguì l´apertura a sinistra del partito d´ispirazione cattolica, frutto di un´abilissima opera di persuasione occulta esercitata da scaltri monsignori, quali Loris Capovilla e nunzi laici, come il visionario sindaco di Firenze, Giorgio La Pira. Non basta: Roncalli vuole ricevere Kruscev! L´incontro, tra i due figli di contadini, preparato con estrema segretezza diplomatica dal Vaticano, come anticiparono alcuni organi di stampa a fine inverno 1963, doveva avvenire in un giorno dell´estate successiva. Anche il capo sovietico considerava il Papa un prezioso strumento per l´espansione pacifica del comunismo nel mondo occidentale. La morte precoce di Giovanni XXIII, sconvolse tutti i piani del comunismo clericale dei comunistelli delle sagrestie, smaniosi di intrecciare dialoghi e collaborazioni con laici aperti, ovvero marxisti e comunisti. In punto di morte Roncalli ebbe un ravvedimento. Qualcuno presente, giurò di aver sentito la sua voce gemere e disperarsi per ciò che aveva fatto! E, prima di spirare, ebbe la forza, la lucidità e la possibilità, di sillabare la professione di Fede alla religione cattolica.
Tralasciamo le successive riforme, tra le quali, di Paolo VI, della S.Messa, di Giovanni Paolo II, in nome dell´ecumenismo, tutte le religioni sono di pari dignità, e gli idoli e i feticci non rappresentano più un qualcosa di demoniaco. Nel linguaggio del clero compare solo il buonismo, il perdonismo gratuito, senza pentimento, espiazione e riparazione; le colpe sono un errore che si corregge come in un calcolo aritmetico e la Misericordia Divina oceanica perdona tutti e tutto secondo le rivelazioni di Suor Faustina, già messe all´indice con un Monito, nel 1959, annullato poi da Woitjla.
Questo libro è la cronistoria delle eresie, dimostrate e esemplarmente commentate, che si sono succedute in un intero anno, nella predicazione e nella prassi di un clero che non è più cattolico, perché omette il primato dell´amore al vero Dio, Uno e Trino, per essere democratico, ecumenista e giustificazionista di ogni comportamento umano che viola palesemente le parole del Cristo.
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