Quel giorno verrà. Per tutti.
Dice Gesù, in modo solenne, indicando la Verità: «Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole non passeranno» (Mt 24, 35). Commenta sant’Ilario di Poitiers: «Il Cielo e la Terra, per la loro natura di cose create, non sono necessariamente immutabili, talchè possono anche non esistere; invece le parole di Cristo, che traggono origine dall’eternità, possiedono tale forza e tale potere da durare per sempre».
Cristo dice quella frase prima di dichiarare che solo Suo Padre – né Lui, né gli Angeli del Cielo – conosce il giorno e l’ora in cui Cielo e Terra passeranno e si vivranno la fine dei tempi e il giudizio finale.
Perché Nostro Signore, che conosce alla perfezione il piano della salvezza, non rivela quel giorno nel quale Egli stesso tornerà per la seconda volta sulla Terra? Per aiutare gli apostoli, i discepoli e la generazione dei cristiani di ogni epoca a perseverare nella vigilanza e per riaffermare la dimensione trascendente. Se l’uomo abbandona questa dimensione, rimane in balia di quello che il mondo gli propone. Se non opera vigilando, su se stesso e sulla realtà che lo circonda, non riesce a distinguere il Bene dal male. La sua vita eterna, quella per cui Cristo ha sacrificato se stesso sulla Croce, è perduta.
Cristo conosce bene lo stato di allegra spensieratezza e d’indifferenza rispetto alla realtà soprannaturale, tanto che rammenta (Mt 24, 38) come nei giorni che precedettero il diluvio gli uomini preferirono mangiare e bere, prendere moglie e marito; vivere – insomma – come se la Giustizia di Dio non esistesse. Godendo delle cose della Terra piuttosto di quelle del Cielo, non si accorsero di nulla, «finchè non venne il diluvio e inghiottì tutti» (Mt 24, 39). «Così», dice Cristo, «sarà alla venuta del Figlio dell’uomo. Allora, due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata» (Mt 24, 40).
Quel giorno – quindi – verremo presi o lasciati nella realtà quotidiana della nostra vita. Questa Verità riguarda tutti. Attendere quel giorno per la conversione significa solo tentare il Signore. Per la salvezza eterna, non sono necessarie condizioni o circostanze straordinarie di vita: è sufficiente la fedeltà quotidiana al Signore, vivere ogni giorno come fosse l’ultimo giorno, guardando all’eternità. Non ci salveremo se ci interrogheremo sul come e sul quando verrà quel giorno o se lo invocheremo, ma solo se saremo in stato di grazia quando si compiranno gli avvenimenti conclusivi della storia. «State pronti», dice Cristo, «perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà» (Mt 24, 44).
In occasione della Festa dell’Assunta, chiediamo umilmente alla Santissima Vergine Maria di intervenire perché la Chiesa fondata da Suo Figlio torni ad essere guida spirituale degli uomini di buona volontà, rinunci ad assecondare i desideri del mondo, che è nemico di Dio e converta coloro che nel suo seno tradiscono Cristo e operano contro l’uomo: adorando idoli estranei al Cristianesimo, com’è avvenuto in modo scellerato nella basilica di San Pietro con l’intronizzazione della Pachamama; ignorando la tradizione e la dottrina bimillenaria; partecipando ad incontri – come avverrà ad Astana, a fine settembre – che propagandano l’unità delle religioni contro il primo comandamento di Dio; trasformando la Santa Messa – che è fondamento della Chiesa – in un rito pagano.
Santissima Vergine Maria, aiutaci ad essere ogni giorno pronti, perché l’ora che non si può né immaginare, né prefigurare, è stata già fissata dal disegno di Dio; a riconoscere che le parole degli uomini sono parole al vento e che solo le parole di Cristo non passeranno; ad accorgerci degli avvenimenti che sono accaduti e stanno accadendo attorno a noi. Cessino gli uomini di vivere nella spensieratezza e nell’indifferenza e combattano con coraggio e Verità quei malvagi che hanno tormentato e continueranno a tormentare le loro vite, per renderli schiavi: violando il loro corpo, che è tempio di Dio; imponendo trattamenti sanitari la cui decisione spetta solo al singolo individuo; ledendo tutte le libertà di ordine naturale; dividendo gli uni dagli altri, amici dagli amici, familiari da familiari; togliendo il lavoro; riducendo tutti alla povertà materiale; fomentando una guerra che può divenire nucleare ed ha l’obiettivo di annientare la vita quotidiana di milioni e milioni di persone; instaurando un progetto d’ingegneria sociale con l’obiettivo di rendersi simili a Dio; costruendo paure terrene, prima fra tutte quella della morte, per alimentare il loro potere; trasformando l’Italia, territorio sacro agli occhi di Dio, in un postribolo.
In nome nel nostro amore per Lei e per Suo Figlio, che dalla Croce rimise nelle Sue mani la nostra vita, rendendoLa Correndentrice dell’intera umanità, chiediamo alla Santissima Vergine Maria – non con spirito di vendetta, ma di Verità – di non trattenere la mano della Giustizia di Suo Figlio, per fermare coloro, ecclesiastici e laici, che vivono come se quel giorno non esistesse.
Cari amici,
nel mese di settembre 2022, pubblicherò la seconda edizione del mio primo libro, Da servo di Pannella a figlio libero di Dio, con il quale nel 2012 raccontai la storia della mia conversione. Sarà un’edizione aggiornata ed arricchita dai fatti avvenuti negli ultimi dieci anni della mia vita.
Se vuole prenotare una copia del libro può scrivere il suo indirizzo postale e l’email.
La donazione è di 18 euro. Con queste modalità:
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Grazie. Santa Festa dell’Assunta,
Danilo Quinto