Avrà termine la macelleria sociale?
La peggiore legislatura della storia italiana è terminata. Questo, in sé, è un fatto positivo. Saranno salvaguardate le indennità di pensione, che gli eletti nel 2018 – per la maggior parte persone che all’epoca non avevano né arte né parte – non avrebbero potuto percepire se la legislatura fosse terminata prima del prossimo mese di settembre. Il piatto di lenticchie è salvo, dunque. Non si salverà – di fronte a Dio – la responsabilità della totalità dei membri di questo Parlamento. Pagheranno, anche su questa Terra, l’aver partecipato ad un grande progetto di macelleria sociale, iniziato dal Governo presieduto dall’avvocato del popolo, Giuseppe Conte e proseguito con forza e determinazione dal banchiere, Mario Draghi, chiamato a gestire innanzitutto le elargizioni del PNNR provenienti dall’Europa e gli interessi che questa montagna di denaro a prestito ha suscitato, soprattutto negli amministratori locali che l’hanno, infatti, sostenuto con appelli inusitati.
La macelleria sociale ha comportato – per un lunghissimo periodo – la sospensione di tutti i diritti costituzionali, in nome di una dittatura sanitaria che ha privato le persone della possibilità di utiilizzare il protocollo di cura domiciliare, propagandando un siero sperimentale con effetti già ora devastanti e che il tempo renderà sempre più evidenti; ha contribuito, in maniera determinante, alla mancata cura di decine di migliaia di persone, bisognevoli di assistenza per malattie tumorali o cardiovascolari; ha prodotto la perdita del lavoro, e quindi del sostentamento materiale, per coloro che si sono opposti agli obblighi decretati; la chiusura di centinaia di migliaia di aziende e negozi; un numero mai così elevato di famiglie povere; gli aumenti indiscriminati delle bollette elettriche, del gas, della benzina e del gasolio; lo stato di prostrazione e sofferenza in cui attualmente vivono milioni di italiani, in attesa che la forsennata campagna antirussa – condotta in nome e per conto dell’alleato statunitense – li sottoponga ai già annunciati razionamenti, legati magari a misure di tutela sociale di stampo cinese.
Non c’è bisogno di affidarsi ai complottisti per affermare che quello che abbiamo vissuto negli ultimi tre anni è stato determinato da un disegno meticoloso che aveva nell’Italia un banco di prova e che andava ben al di là degli uomini che l’hanno eseguito. È un disegno che non terminerà con le dimissioni di Draghi ed è molto probabile che queste dimissioni sanciscano una fase già prevista ed ancora più devastante, di cui lo stesso Draghi intendeva liberarsi. Così, si può spiegare il suo discorso al Senato, pregno di arroganza e protervia e privo di appigli per una riconciliazione tra le parti. Si è trattato di una messa in scena? È probabile. Lo vedremo dalla reazione dell’Unione europea e dalla risposta dei mercati.
Lo scenario che si apre ora, con le elezioni alle porte – e con il Governo Draghi che sbrigherà gli affari correnti, cosa inconcepibile a livello costituzionale, perchè avrebbe dovuto essere sostituito da un Governo istituzionale e di garanzia – troverà di fronte sostanzialmente due schieramenti: il primo capeggiato dal PD, con l’intero suo apparato di potere e sottopotere, che imbastirà le sue trame per conservare l’egemonia che detiene sull’Italia da 70 anni; il secondo dalla cosiddetta coalizione di centrodestra, fortemente inadeguata – umanamente, culturalmente e politicamente – a proporre un disegno alternativo per l’Italia e pronta, come già accaduto, almeno per sue parti consistenti, a scendere a patti con il suo nemico. D’altra parte, l’attuale ceto dirigente, nel suo insieme, opera pro domo sua e mai per rappresentare e soddisfare i bisogni e gli interessi della sua popolazione.
Si deve, d’altronde, tenere presente che l’anima scristianizzata e massonica della società italiana è fortissima ed opera in tutti gli ambiti, anche i più reconditi ed insospettabili. Non si può, quindi, escludere che il retroscena vero di questa crisi di Governo sia uno scontro di opposti interessi in gioco in un alveo che nulla ha a che fare con il Bene.
Nei prossimi giorni e settimane potrebbe emergere la possibilità di esprimere un voto che risponda alla possibilità di liberare l’Italia dal giogo che vive. Dio non si disinteressa della storia degli uomini e, se decide, interviene.
Cari amici,
nel mese di settembre 2022, pubblicherò la seconda edizione del mio primo libro, Da servo di Pannella a figlio libero di Dio, con il quale nel 2012 raccontai la storia della mia conversione. Sarà un’edizione aggiornata ed arricchita dai fatti avvenuti negli ultimi dieci anni della mia vita. Chi tra Voi vuole prenotare una copia del libro (scrivendo l’indirizzo postale e l’email a pasqualedanilo.quinto@gmail.com) può farlo utilizzando una delle seguenti modalità:
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Grazie. Un caro saluto, Danilo Quinto