La mia seconda (e spero ultima) risposta a Andrea Cionci
Andrea Cionci, tra l’altro afferma:
“Danilo Quinto si è andato a ficcare in quell’ambiente tradizionalista-gnostico dove gli hanno messo in testa che ci possono essere dei Papi eretici, dei Papi apostati, dei Papi che non difendono il deposito della fede e quindi oggi – evidentemente plagiato da questi ambienti tristemente bigotti, che non sono più cattolici – attaccando il sottoscritto, attaccando la sede impedita, calunniando Ratzinger, sta proteggendo Bergoglio, l’amichetto di Pannella. Lo ringrazio per la sua offerta di preghiere, ma gli sarei grato se volesse evitare quest’offerta di preghiere, perchè non gradisco questo servizio da parte di non cattolici, ma solamente da fedeli ai veri Papi, alla vera dottrina e alla vera tradizione della Chiesa”.
Non ci sarebbe nulla da rispondere, ma mi preme dire tre cose:
1) Le auguro di continuare ad avere successi copiosi nella sua attività. Per quanto mi riguarda, le assicuro che, come ho fatto nei miei libri dedicati a Bergoglio ed alla situazione della Chiesa (Ancilla hominis, 2014, pubblicato da Radio Spada, con la quale ho avuto l’onore di collaborare; Disorientamento pastorale, 2016; Nolite timere, 2019), non rinuncerò – finchè Dio me ne darà la possibilità – a dire la Verità sul fatto che la crisi della Chiesa non nasce nel 2013.
2) Da cattolico, è mia responsabilità – che sento irrinunciabile – gridare dai tetti quello che hanno prodotto la Rivoluzione Francese, la Massoneria, il Modernismo e il Concilio Vaticano II nel Corpo Mistico di Cristo ed in particolare nella Liturgia, nella Dottrina e nel Magistero.
3) Nella mia vita, la priorità è restare inginocchiato davanti alla Croce di Nostro Signore. Spero sia anche la sua.