La porta stretta
Il Presidente della CEI indica al Parlamento come comportarsi nei confronti del “ddl ZAN”: va migliorato, non affossato, dice. Nessuno ha intenzione di affossare il “ddl ZAN”, che sarà approvato senza alcun dubbio. L’indicazione di mons. Bassetti è del tutto inutile, perché i parlamentari che si definiscono cattolici – ammaestrati all’ignavia – sono pronti a perseguire il male minore, come la Chiesa post-conciliare ha insegnato loro in questi decenni, ignorando dolosamente il principale degli insegnamenti contenuto nel Vangelo: distinguere il Bene dal Male e invitare gli uomini a formarsi un retto giudizio, per poi applicarlo, con rettitudine e onestà, agli eventi della loro vita, personale, sociale e politica, nel timore di Dio e della mano con cui eserciterà la Sua Giustizia.
L’appello del presidente della CEI si allinea ai plausibili risultati dei sondaggi, in base ai quali quasi l’80% degli italiani condivide i contenuti di quel ddl. La forza devastante di un’ideologia che non ha conosciuto ostacoli e che è penetrata nelle viscere di questo Paese, attraverso i canali culturali e d’informazione al suo servizio, ha prodotto questi frutti, favoriti da una Chiesa alla deriva, che rappresenta l’esatto contrario della forza, della chiarezza e della ragionevolezza dei princìpi della legge naturale, e quindi divina. Ignorati, calpestati e, infine, cancellati.
Piacere al mondo o a Dio? Un interrogativo retorico, che non ha più neanche senso porre. Chi opera proponendo compromessi, adeguamenti, aggiustamenti, mezze verità, ha già fatto la sua scelta ed è divenuto complice di un’ideologia anticristica, che intende eliminare la stessa nozione e la stessa esistenza di Dio. L’intero percorso dei cosiddetti diritti civili – dal divorzio e dall’aborto – insegna proprio questo. Il campo nemico della Verità si è allargato ed ha vinto, la sua ideologia è divenuta dilagante, perché è risultato del tutto insignificante il suo avversario, annichilito, spaurito, perso nelle sue paure.
Agli occhi di Dio, siete Voi, membri della gerarchia ecclesiastica, Voi che conoscete la Verità e non la proclamate, i maggiori responsabili dei crimini contro la Verità che si sono già realizzati. La giustizia di Dio cadrà innanzitutto su di Voi, che sulla Terra dovreste essere la Sua voce. Il Vostro compito principale dovrebbe essere quello di infondere coraggio e di dare speranza alle pecore che Vi sono state affidate da Nostro Signore Gesù Cristo grazie al Suo Sacrificio sulla Croce. Questo compito l’avete disatteso. Avete lasciato pascolare le Vostre pecore sul prato della tiepidezza e del quieto vivere, indicando loro un’orizzonte di vita che guarda solo alle cose di questa Terra, che sono destinate a perire e facendo loro dimenticare il Cielo, la vita e le leggi eterne.
Chi non conosce la Verità, chi non la vive, chi la disprezza, ha meno responsabilità di Voi. Avete oltrepassato il segno. Siete consapevoli di operare nel modo opposto a quello indicato da Dio e mostrate di non averne alcun timore. Preferite siglare patti scellerati con il potere civile, com’è avvenuto nella vicenda Covid-19 e assecondare piani di sovvertimento dell’ordine naturale, genuflettendovi dinanzi a coloro che dovreste invece ammonire, in nome del Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi e che chiese ai Suoi discepoli: il Figlio dell’Uomo, quando tornerà, troverà la fede su questa terra?
Con queste parole profetiche, Gesù si rivolgeva innanzitutto ai Suoi amici, perché a loro aveva affidato il compito di diffondere la fede, di farla palpitare nella vita, nelle menti e nei cuori degli uomini e perché sapeva chi è il padrone del mondo: il principe delle tenebre, che Lo tentò ripetutamente nel deserto. Tradire Gesù su questo punto capitale significa prenotarsi per l’Inferno, che non è vuoto, come Voi pensate. Per evitarlo, la porta è stretta – così l’ha definita il Figlio di Dio – e Voi, con ostinazione, mostrate persino di disinteressarvi su quali pietre, cementate dal sangue versato dal Figlio di Dio, poggiano i suoi cardini.