Una preghiera per Emma Bonino
Un paio di settimane fa, durante un’Assemblea di +Europa – il soggetto politico creato grazie all’apporto decisivo del “cattolico” Bruno Tabacci – Emma Bonino, al termine del suo intervento, si è accasciata a terra. Il suo entourage ha fatto sapere che non si è trattato di nulla di grave. Solo un calo di pressione. Nei giorni seguenti, la leader radicale ha disertato due impegni pubblici che aveva preso.
La “grande italiana” – come l’ha definita pubblicamente l’uomo vestito di bianco, che ha dato anche la sua adesione politica alla campagna “Ero straniero-l’umanità che fa bene”, promossa dalla leader radicale, invitata a parlarne anche dagli amboni delle Chiese – ha già intrapreso, per ragioni di età, il cammino verso la parte finale della sua vita, dopo oltre 40 anni di “successi” sul tema dei cosiddetti “diritti civili”, che hanno concorso a scristianizzare l’Italia e a renderla schiava di un progetto alternativo a quello di Dio.
Il Creatore, nella Sua misericordia, le lascerà il tempo per ravvedersi, per vivere quel tempo del pentimento – che deve essere pubblico, nel suo caso – necessario per emendarsi e per ottenere il Suo perdono.
Io spero fortemente che questo accada, proprio nel momento in cui l’intero establishment del nostro Paese regala a Radio Radicale – strumento principe dell’ideologia alla quale Emma Bonino appartiene – l’ennesima quota di finanziamento, 3 milioni, che si aggiungono agli oltre 300 milioni introitati negli ultimi vent’anni.
Auspicavo la conversione della Bonino nelle righe finali del libro che nel 2013 le dedicai, “Emma Bonino. Dagli aborti al Quirinale?”. Scrivevo: Cara Emma, mi permetto di pregare per te, perché quando alla fine della tua vita, guarderai l’abisso dell’Eterno, troverai la nuova Eva. La Vergine, donna come te, aspetta di incontrare il tuo sguardo, per donarti, fin da ora, la verità della vita e dissipare il velo delle tenebre che professi nei tuoi gesti mortiferi. Amen”.
Quel libro si apriva con il racconto della sua battaglia per l’aborto. Sul “Oggi” del 29 luglio 1976, viene intervistata da Neera, la sorella di Oriana Fallaci. Viene pubblicata una fotografia che la ritrae curva davanti a una donna a gambe divaricate nell’atto – vero o messo in scena per il servizio – di strappare la vita a un bambino. L’istantanea mostra i rudimentali attrezzi chirurgici utilizzati per interrompere la gravidanza: una pompa per bicicletta, un dilatatore di plastica e un vaso, dentro al quale doveva finire il contenuto dell’utero. È la stessa Emma a spiegare.
Alla giornalista che le chiede: «È vero che, per fare aborti, usate la pompa da bicicletta?», Emma risponde: «Volendo fare le cose ad arte, si usa l’aspiratore elettrico, a cui mediante un tubo si attacca la cannula Karman in plastica trasparente. Senonché l’aspiratore elettrico costa un mucchio di quattrini (mi pare 400.000 lire), a parte che pesa trasportarlo per fare aborti nelle case. Per risparmiare usiamo un’attrezzatura per l’aspirazione più rudimentale, ma che funziona benissimo lo stesso». Precisa: «Gli aborti vengono fatti con una pompa di bicicletta, un dilatatore di plastica e un vaso dentro cui si fa il vuoto e in cui finisce il contenuto dell’utero. Io uso un barattolo da un chilo che aveva contenuto della marmellata. Alle donne non importa nulla che io non usi un vaso acquistato in un negozio di sanitari, anzi è un buon motivo per farsi quattro risate. Il barattolo viene chiuso con un tappo di gomma che ha tre fori. Da un buco parte il tubo di gomma in cui si inserisce il gommino della pompa da bicicletta (con la valvola interna rovesciata per aspirare aria anziché immetterla); dal secondo buco parte il tubo di gomma in cui si inserisce la cannula Karman; nel terzo buco si mette il manometro, per controllare la pressione che si crea nel vaso con la pompa».
Dopo quasi mezzo secolo, Emma Bonino non ha cambiato di una virgola la sua posizione di allora. Anzi, le sue convinzioni si sono rafforzate. Da molti anni conduce battaglie perchè sia fortemente limitata la possibilità di obiezione di coscienza prevista dalla legge sull’aborto per i medici.
Nel suo Vangelo, Matteo (5, 38-48) riporta queste parole di Gesù: «Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due. Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle. Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Con lo stesso spirito e seguendo il più grande insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo, dedichiamo oggi a Emma Bonino un’Ave Maria, nella speranza, che deriva dalla nostra fede, che si ravveda e che accolga il vero significato della libertà: quello di essere, anche lei, figlia di Dio, creata a Sua immagine e somiglianza.